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maschio e femmina li creò |
"...maschio e femmina li creò..."Così m'immagino avrebbe iniziato a trattare l'argomento il più e meno rigorosamente cattolico osservante Giovannino, parafrasando le parole della Bibbia nella Genesi, la creazione di Uomo e Donna
"a sua immagine e somiglianza".
In effetti pochi sanno della contradizione dei Sacri Testi, là dove l'affermazione chiara e perentoria di cui sopra "maschio e femmina li creò" viene poi smentita, raccontando di un Adamo che vive nell'Eden, solo ed annoiato, a cui il Creatore decide di fornire una compagna, traendola da una costola di lui...Comunque fosse resta il fatto che
"maschio e femmina li creò".
Io, a differenza di Giovannino, non sono osservante , ne tantomeno cattolico, sono tendenzialmente ateo, sostanzialmente agnostico.
Ma sono come lui decisamente propenso a considerare l’umanità, così come quasi ogni altro essere animale, divisa in due categorie sessuali: maschi e femmine.
Che in quanto tali differiscono per alcune importanti diversità, affatto casuali, ma assai ben congeniate dalla natura (o dal suo “Creatore”) per consentire la riproduzione, cioè la continuazione della specie !
Ciò che non è particolare di effimera importanza…
Ed oltretutto la cosa permette anche l’esercizio della “libido”, cioè di uno dei due fondamentali “divertimenti” che costituiscono istanza fondamentale per la prosecuzione della “vita” sulla terra, l’altra essendo la soddisfazione della fame.
E come sono soliti dire quei “sporcaccioni” dei Francesi:
“Vive la difference !”
Che poi ci siano in natura eccezioni alle regole, mutazioni più o meno strane,
patologie e malformazioni, del corpo così come della mente e/o persino dell’anima,
è tranquillamente dato, previsto e da sempre verificato.
Così come dovrebbero anche essere universalmente accettate, soprattutto se ed in quanto innocue per gli altri esseri viventi, innanzitutto per spirito di carità cristiana
e sicuramente e comunque come forma di pensiero e comportamento civile, assai semplicemente nell’ambito di quel banale principio che recita: “vivi e lascia vivere”! Ovviamente se il lasciar vivere ogni altra diversità non ti impedisce o limita il tuo corretto ed incruento vivere soggettivo.
Ergo: personalmente non ho assolutamente nulla contro i “diversi” di ogni tipo e categoria e resto fondamentalmente convinto che tutto ciò che accade tra adulti consenzienti, capaci di intendere e di volere e non lesivo per gli altri sia moralmente legittimo e consentito, magari con la dovuta discrezione.
Sin da giovanissimo, parliamo ahimè di moltissimi anni fa, quando essere diversi
implicava solo vergogna, disdoro e perfino gogna, oltre ad essere fatto penalmente perseguibile, sin d’allora io ero solito affermare: “ma lasciateli in pace, è tutta concorrenza in meno con le ragazze!”.
Oggi la situazione si è quasi capovolta: impera il “Gaypride” e sono i “diversi”
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No coment |
a dettare le linee guida di una morale “politicamente corretta” essendo essi divenuti una sorta di specie iperprotetta, di intoccabili ad oltranza, di superpartes
istituzionalizzati !
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Immagine che sarà presto vietata perchè sessualmente discriminatoria ! |
Io, lo ripeto, non ho assolutamente nulla contro di loro: ho avuto modo per motivi di lavoro e/o di conoscenza di frequentarne diversi, apprezzandone talora spassionatamente le doti umane e/o professionali, con qualcuno sono stato anche amico. Ma da una tale condizione, che considero banale in un normale trend di vita civile, ad arrivare ad idolatrarli come se fossero una stirpe superiore, dentatrice dei soli, veri ed autentici “valori” dell’etica morale ed il massimo dell’estetica, beh…scusatemi, ma non mi sono ancora rincoglionito sino a quei livelli del politicamente corretto !
Livelli per cui ora il buon senso viene travolto in un ridicolo degno di parodie comiche. Per cui i nostri più validi esponenti della Politica, non avendo nulla di meglio con cui confrontarsi (= economia a rotoli, disoccupazione stratosferica,
imposizione fiscale ed arroganza burocratica dello stato che neppure i peggiori e retrivi sistemi feudali ebbero ad applicare, giustizia lumaca, scorretta e partigiana…) riescono a promuovere l’assurdo totale, immolando il senso comune
sull’altare prezioso. retorico e demagogico del “politically correct”.
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Scandalosa provocazione omofoba che simboleggia "Maschio" e "Femmina" |
Per cui in un liceo romano sono stati espulsi “Mamma” e “papà”,
ed al loro posto arruolati “Genitore Uno” e “Genitore Due”
A parte che ciò sarebbe limitativo, se considerato nell’ambito tecnico e morale di cui trattasi che, seppure eccezionalmente, potrebbe prevedere anche Genitori Tre, Quattro ecc…(cioè i generanti di prole in occasione di ammucchiate etero ed omosex), cosa dire poi dei nonni ? La dove la numerazione giunge normalmente sino ad almeno “4” ? Non parliamo poi di zii, cugini, cognati ecc…, per cui si arriva tranquillamente a cifre di due numeri almeno !
Allora io come debbo contenermi quando telefono ad un mio nipotino ?
“Ciao Pierino, sono il nonno tre…”.
Ma a parte questo, state tranquilli, l’inesorabile burocrazia dello Stato Politicamente Corretto ed informatizzato provvederà senz’altro, con dovuta solerzia, ad aggiornare tutti i dati anagrafici, gli stati di famiglia ecc…
Che poi l’Italia tutta se ne vada a puttane (non per questo, per carità, ma per banali, volgari ed effimere ragioni di economia e di politica economia), beh,
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Sacerdotesse del Politicamente Corretto |
mica si può avere tutto !
E ciò che conta è soprattutto una facile, gratuita, retoricissima “immagine”
di Paese Politicamente Corretto ( o “col retto”?).
Giovannino bis
(modestissimo tentativo alla memoria di)
da Corriere della Sera
la Mania del politicamente corretto che sfida il Ruolo di Mamma e Papà
Dicono al Comune di Bologna che non vogliono introdurre la dizione «genitore 1 o genitore 2» suggerita dal Comune di Venezia e parzialmente fatta propria dal ministro Kyenge, ma solo perché non si vuole introdurre una gerarchia tra due genitori, mica per il ridicolo in sé che quella dizione contiene.
Si vuole soltanto trasformare la realtà nel lessico legnoso della modulistica burocratica. Chi davvero può sentirsi offeso se viene fatta menzione delle espressioni «padre» e «madre»: solo chi è posseduto da una sindrome della dittatura lessicale che spiana tutto ciò che è vico e accidentato in un'unica formula bianca, incolore, insapore, inesistente. Come se chi non si riconosce nelle definizioni di «padre» e di «madre» dovesse sentirsi discriminato e perseguitato. E allora? Visto che concretamente non si fa nulla per dare una nuova veste giuridica alle coppie dello stesso sesso, visto che la politica è incapace di modificare le cose che non vanno con la saggezza delle leggi, si decide di imboccare la scorciatoia della distorsione lessicale. Non discriminare con i fatti le coppie omosessuali e i bambini che si dovessero trovare in una situazione familiare con due «genitori» dello stesso sesso, è una politica sacrosanta, che merita anche discussioni, controversie, conflitti.
Distorcere il linguaggio facendo prendere la mano dall'oltranzismo ideologico, usare i funzionari della modulistica per imporre un linguaggio che non tutti vogliono digerire, è invece solo un atto di prepotenza. Impotenza politica e prepotenza lessicale si compensano perfettamente. La madre di tutte le sciocchezze: sempre che si possa dire ancora madre.
Pierluigi Battista
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Genitore Uno e Genitore Due |